Débat public, il Governo vara la norma chiesta da Confedertecnica

by | 4 Mar, 2016

“Governo e Parlamento hanno approvato, nel nuovo Codice degli Appalti, una serie di novità importanti che Confedertecnica caldeggia da tempo, e tra queste l’introduzione a livello nazionale della buona prassi del “debat public” – dichiara Calogero Lo Castro, Presidente di Confedertecnica. “L’esempio portato dal Governo è proprio quello sollevato tempo fa da Confedertecnica, che per prima propose sull’opportunità del Ponte di Messina una consultazione popolare tra residenti di Reggio Calabria e di Messina. Vediamo ora che l’introduzione del nuovo istituto del dibattito pubblico e della consultazione popolare viene associata dalla politica proprio all’esempio del Ponte di Messina”, ha aggiunto Lo Castro, esprimendo la soddisfazione del sindacato dei professionisti tecnici.

Il plauso di Calogero Lo Castro segue all’approvazione da parte del Parlamento della legge n. 11 del 2016 di delega al Governo per la riforma del codice degli appalti. 

Il provvedimento “Norme per la consultazione e la partecipazione in materia di localizzazione e realizzazione di infrastrutture e opere pubbliche” mira a favorire la partecipazione dei soggetti interessati alle decisioni di interesse pubblico, salvaguardando l’imparzialità del confronto. Il campo di applicazione delle procedure di consultazione pubblica viene limitato ai soli casi in cui sia prevista la realizzazione di infrastrutture o di opere pubbliche aventi rilevanza strategica nazionale o socioeconomica o un significativo impatto ambientale.

Nello specifico, il disegno di legge fornisce un elenco delle opere infrastrutturali a cui si applica il débat public: autostrade e superstrade; linee ferroviarie; vie di navigazione, o adeguamento dei canali esistenti alle dimensioni dei natanti di tonnellaggio elevato; piste di aerodromi; infrastrutture portuali; linee elettriche; gasdotti e oleodotti; depositi di scorie nucleari; dighe idroelettriche o dighe di ritenuta; trasferimento di acqua da bacino fluviale, escluse le vie di navigazione; stabilimenti e impianti culturali, sportivi, scientifici, turistici; impianti di trattamento, stoccaggio e smaltimento rifiuti, discariche e termovalorizzatori.